Gentilezza e leadership: un binomio sempre più strategico
In un contesto in cui le organizzazioni sono chiamate a gestire progetti sempre più complessi, distribuiti e cross-funzionali, la figura del Project Manager gentile si impone come nuovo modello di leadership efficace.
Gentilezza non significa debolezza, ma capacità di creare relazioni basate su rispetto, ascolto attivo e fiducia reciproca, caratteristiche ormai riconosciute come soft skill strategiche.
Secondo un report del Project Management Institute (PMI), oltre l’80% delle performance di un progetto dipende da fattori legati alla collaborazione del team e alla comunicazione efficace. In questo scenario, il project manager empatico e gentile è colui che riesce a valorizzare le persone, facilitare la cooperazione e prevenire i conflitti.
Chi è il Project Manager gentile?
Un project manager gentile è un professionista che:
- guida il team con empatia, dando valore alle emozioni e ai bisogni individuali;
- ascolta attivamente, creando spazi sicuri per il confronto;
- fornisce feedback costruttivi, capaci di motivare e far crescere;
- promuove una cultura del rispetto e della collaborazione tra le parti interessate del progetto.
Questo approccio è supportato da numerose evidenze scientifiche: uno studio dell’Università di Oxford (2019) ha dimostrato che i lavoratori più felici sono il 13% più produttivi. Analogamente, Google ha identificato nella “psychological safety” – la sicurezza psicologica – uno dei fattori chiave dei suoi team più performanti (Project Aristotle).
Gentilezza nei progetti complessi: esempi concreti
Un caso emblematico è quello di Microsoft sotto la guida di Satya Nadella. Il suo stile di leadership gentile, basato su ascolto, umiltà e valorizzazione delle diversità, ha trasformato radicalmente la cultura aziendale, portando a un incremento del valore di mercato superiore al 600% in meno di 10 anni.
In ambito progettuale, la metodologia Agile incoraggia forme di leadership distribuita e gentile, dove il ruolo del Project Manager è spesso quello di facilitatore e non di controllore. Anche nei progetti gestiti con approccio tradizionale, l’adozione di un comportamento gentile ha un impatto positivo nella gestione del rischio, nel mantenimento dell’engagement e nella soddisfazione degli stakeholder.
Perché sviluppare la gentilezza conviene (anche in ottica di business)
Integrare la gentilezza nella cultura di project management genera benefici misurabili:
- Riduzione del turnover e aumento della retention del team;
- Aumento della produttività e della motivazione interna;
- Diminuzione dei conflitti interpersonali e dei costi associati;
- Crescita della reputazione dell’organizzazione presso clienti e partner.
Secondo una ricerca di Harvard Business Review, le aziende che promuovono comportamenti gentili e inclusivi vedono miglioramenti del 26% nelle performance dei team.
In un’epoca in cui le competenze tecniche non bastano più, la gentilezza rappresenta una leva competitiva per ogni Project Manager che voglia guidare con efficacia e responsabilità. Saper coniugare rigore progettuale e leadership umana significa aumentare le probabilità di successo, migliorare il clima di lavoro e costruire relazioni professionali durature.