In un contesto organizzativo sempre più complesso, è fondamentale non solo avere le competenze giuste, ma anche saperle collocare nel posto giusto. Succede spesso che le aziende abbiano figure operative con ottime potenzialità, ma inserite in ruoli non perfettamente allineati con le loro competenze. Il risultato? Inefficienze, sprechi, turnover.
Questo accade soprattutto in ambiti critici come la gestione progetti e la gestione del rischio, dove tre ruoli distinti — Project Manager, Risk Manager e Risk Analyst — vengono ancora troppo spesso confusi o sovrapposti.
In questo articolo chiariamo le differenze, i compiti e le competenze di ciascuno, offrendo anche esempi pratici aziendali e suggerendo strategie di formazione mirata per potenziare davvero le performance interne.
1) Project Manager: guida strategica per l’esecuzione
Il Project Manager è responsabile della pianificazione, esecuzione e chiusura di un progetto, assicurandosi che venga completato entro i tempi, i costi e con la qualità attesa.
In una media impresa manifatturiera, il PM è incaricato di coordinare l’introduzione di una nuova linea produttiva. Deve interfacciarsi con fornitori, impiantisti, team interni e stakeholder finanziari. Se il PM ha competenze deboli, il progetto rallenta e si accumulano costi extra. Una formazione in project management strutturata può ridurre fino al 30% i ritardi progettuali, come rilevato in diversi casi studio internazionali.
2) Risk Manager: presidio strategico della sostenibilità operativa
Il Risk Manager lavora a un livello più trasversale e strategico. Identifica e valuta i rischi aziendali — non solo quelli legati ai progetti — e propone misure di mitigazione coerenti con gli obiettivi di business.
Un’azienda del settore energia si espande verso nuovi mercati esteri. Il Risk Manager analizza i rischi geopolitici, normativi e operativi legati all’internazionalizzazione, elaborando piani di gestione preventiva. Il suo lavoro consente al board di prendere decisioni consapevoli, evitando di trovarsi impreparati di fronte a scenari avversi.
3) Risk Analyst: capacità analitica al servizio delle decisioni
Il Risk Analyst supporta il Risk Manager fornendo analisi quantitative e modelli predittivi. È un ruolo altamente tecnico, ma decisivo per trasformare i dati in informazioni strategiche.
In un gruppo assicurativo, il Risk Analyst crea modelli di previsione del rischio sinistri basati su serie storiche e variabili ambientali. I suoi report consentono di rivedere le politiche tariffarie e ridurre l’esposizione complessiva.
Investire nella formazione è utile solo se si conosce dove serve agire. Offrire a un PM una certificazione Agile senza che il suo contesto lo richieda può essere inutile. Al contrario, dotare un Risk Analyst di competenze in business intelligence può liberare nuovo valore dai dati.
Alla Project Management Academy, accompagniamo le aziende nella mappatura dei fabbisogni formativi e nella costruzione di percorsi ad hoc per ciascun ruolo chiave. Offriamo:
- Formazione su misura per team di PM, Risk Manager e Analyst
- Format blended (online e in presenza)
- Docenti con esperienza sul campo
- KPI di valutazione dell’impatto formativo
Come scegliere il percorso giusto per i tuoi team
Se la tua azienda è in fase di riorganizzazione, digital transformation o crescita su nuovi mercati, potenziare i ruoli chiave è non solo utile, ma urgente.
Ti suggeriamo di partire da queste domande:
- I nostri Project Manager hanno strumenti aggiornati?
- La gestione del rischio è ancora affidata all’intuito o supportata da processi?
- Chi analizza i dati in azienda ha competenze per trasformarli in insight?
Una forza lavoro formata, consapevole del proprio ruolo e allineata agli obiettivi strategici è il motore di ogni impresa sana. Comprendere e valorizzare correttamente le figure di Project Manager, Risk Manager e Risk Analyst significa proteggere l’organizzazione, aumentare l’efficienza e favorire decisioni più rapide e fondate.